Alessandra Amoroso vince Amici. La notizia non è freschissima, ma c’è da dire che anche i bloggatori hanno un’anima e soprattutto devono dormire. Non avevo la forza di commentare all’una della notte: mi scuseranno i miei callidi lettori.

C’è chi ha detto che questa vittoria era telefonata, programmata, voluta in alto, fatta recapitare con pacco anonimo mittente fantasia a tutti gli Italiani nelle loro casette. C’è chi ha scommesso che avrebbe fatto fuori tutti gli altri la candidata della Sony (che l’anno scorso ha fatto un buco nell’acqua con la Bonanno e che quindi si voleva rifare sulle concorrenti). C’è chi ha raccontato che la Amoroso era spalleggiata un po’ da chiunque all’interno della trasmissione, ivi compresi Zanforlin, sempre tenero nei suoi confronti, Sfondrini e tutta quanta la commissione (anche se con il favore a metà delle Grazielline, che la volevano scippare a Jurman e non ci sono riuscite).

Eppure, se anche tutti questi discorsi hanno un certo peso, e anche se il fatto che già dal giorno prima avrei potuto giurare che la finale si sarebbe svolta nel modo in cui poi effettivamente è andata a finire, la vittoria di Alessandra non fa una grinza. Ad Alessandra non manca il talento, non manca la voce straordinaria, non manca l’originalità del tono.

Semmai, quel che ancora non possiede è quel tanto di studio tecnico, che il tempo (e ne avrà moltissimo, d’ora in avanti, vista la borsa di studio che le è stata gentilmente assegnata) le consentirà di ottenere, non senza l’ovvia e naturale fatica.

Quel che preme invece qui sottolineare è qualcos’altro, cioé l’aria nuova che si è respirata nell’ultima puntata di quest’anno amiciano, soprattutto da quando sono usciti gli ultimi due residui della squadra bianca. Finite infatti le prime due sfide, Amici è diventato davvero Amici. Valerio e Alessandra si sono sfidati solo sul talento, avvicinandosi l’uno all’altra in un abbraccio che non è stato solo ideale, ma è stato vero e sentito.

Valerio ha quasi sempre cantato rivolto ad Alessandra con lo sguardo, quasi volesse omaggiarla del suo talento, quasi volesse dire a tutti il suo affetto, e ha cantato in modo strepitoso, come non si era mai sentito prima. Anche Alessandra, più timidamente, l’ha seguito col cuore ed è stato bellissimo quando i due si sono tenuti stretti al momento delle carte finali: bellissimo perché realmente sentito.

Due anime meravigliose, due voci stupende, due ragazzi che hanno davanti tutto il loro futuro. Chi, durante quella finale, ha voluto vedere le differenze, ha insistito stupidamente su ciò che li divideva, non ha notato la magia di quell’unione perfetta, forse l’unica cosa che un’anima nobile poteva davvero sentire e provare.

Ma non sorprende che nessuno l’abbia osservato, a parte Maria, che li ha invitati a sistemare l’uno accanto all’altra le sedioline. (Ma Maria, come sappiamo, è un mondo a parte di sensibilità; altro che sanguinaria!).

Chi ha commentato acidamente, stridulamente, è stato di parte: ha voluto salire sul carro della casa discografica vincitrice, l’ha fatto perché è piccolo, meschino, incapace di comprendere la vera arte, che è anche questo – cioé unione e gioia, non livore e scontro.

Ha vinto Alessandra, ma in questa ultima puntata di Amici ha vinto lo spirito giusto, l’unione al di là delle polemiche, l’amore oltre l’odio.