Marco Carta, Dentro ad ogni brivido: appare molto in palla, decisamente questa è la sua prova migliore da quando è tornato ad “Amici”. “Dentro ogni brivido” è, d’altra parte, la sua canzone più difficile (o quasi, se si esclude “Il cuore muove”), eppure la fa con grande maestria, anche se, visto che è sicurissimo, esagera un po’, soprattutto nel finale quando addirittura finge di fare il filo alla Amoroso. Voto: 8

Alessandra Amoroso,Stupida: Alessandra decide per una interpretazione meno profonda, in un registro più alto del normale. La canzone non ha bisogno di tanto volume all’inizio, quando è ancora un dialogo a bassa voce dell’interprete con se stessa: è solo dopo che si apre nel grido di dolore che la contraddistingue. Stasera la Amoroso non arriva nemmeno alla nota più alta, anche perché ha cominciato troppo leggerina. Anche quando ritorna sul ritornello, benché l’interpretazione sia persuasiva (è uno dei suoi punti forti, al netto dei piagnistei), l’intonazione è molto sbagliata. Si salverà quasi sicuramente per i suoi generosi occhi verdi. Voto: 4 1/2

Emma Marrone, Arriverà: la canzone più noiosa degli ultimi trent’anni di Sanremo, la cantante più scontata degli ultimi trent’anni di “Amici”, il solito urlo dedicato come vuole il gossip all’ex fidanzato Stefano, che per la verità ha fatto bene a fare il cascamorto con Belen. Chi potrebbe preferire il copertone alla farfallina? Per favore fate capire alla Marrone che ogni tanto le canzoni possono essere interpretate in modo diverso. Lo sguardo convinto di Emma è impagabile: quanto è bello non avere l’orecchio assoluto, in certe circostanze. Voto: 4

Pierdavide Carone, La ballata dell’ospedale: si sente in difficoltà perfino con una canzone sua, le cui parole, infatti, nemmeno si capiscono. Il ritornello è tutto crescente, troppo volume e poca precisione nell’intonazione. Mamma mia, non credevo che potesse addirittura fare peggio della esibizione precedente. Qui si capisce che dietro c’è anche la superficialità di qualcuno che nemmeno s’è preparato, perché si sente troppo sicuro. Voto: 2

Basta così: strascica le parole, fingendo che questo sia un modo per dare spessore ad un testo balbettante, identico a tanti altri che lui stesso ha confezionato. Qualche stonatura oscena  poco prima del ritornello completa un’esibizione priva di originalità (come la canzone, tutta costruita su giochi di parole senza significato e senza profondità). Il volume troppo alto del ritornello fa sbagliare a Pierdavide anche buona parte della seconda strofa. E tra l’altro non si capisce la verve da camionista marronista, che poi nello special lunghissimo si sperde (anche perché la voce del Carone diventa stridulissima e molto imprecisa, per essere gentili). Un consiglio: provare a lavarsi le mutande da solo (servirebbe imparare a usare la lavatrice) e poi tornare a scuola di solfeggio. Voto: 3

Annalisa Scarrone,Senza riserva: della canzone ho già detto, ma sorprende che dal vivo lasci una impressione ancora peggiore. Tra l’altro, Annalisa fa un intero passaggio tutto calante, proprio all’inizio, prima di ricominciare con i suoi tipici urlettini, rallentati di molto rispetto al disco (segno di debolezza tecnica). Anche la seconda strofa è fallosa, soprattutto quando la Scarrone deve collegare frase a frase, là dove non riesce a prendere in modo corretto i respiri. Qui si vede proprio il limite di una cantante che dovrebbe ricominciare a studiare, ma stavolta seriamente. Altrimenti, la sua crescita sarà davvero debolissima in futuro. E c’è da dire che l’orchestra la sosteneva moltissimo. Finale pessimo, nuovamente stonato. Voto: 3