Stefano Bollani sta per iniziare un programma su Rai2. Come fare la tv nessuno se l’inventa da sé. Per fare ascolti e poter continuare la propria carriera televisiva, bisogna usare gli stessi mezzucci da sempre, tipo far parlare di sé prima del debutto. Bollani, reduce da un mezzo flop su Rai3 (d’altronde, la musica classica si vende non proprio facilmente in televisione, e Bollani, insomma, non è mica Allevi), allora, s’è inventato qualche simpatica dichiarazione da spargere a piene mani sul pubblico, tra l’altro dalle colonne del Corriere della Sera, non della Gazzetta di Celle Ligure, con tutto il rispetto per i Cellesi e il loro (immagino ipotetico) giornale.
Ecco, dunque, spiegate le divertenti boutade del pianista, che, tanto per far parlare di sé, sputa fango sui talent (uno sport nazionale diffusissimo, tra l’altro), su Sanremo e tanto per non farsi mancare niente su Valerio Scanu, ai concerti del quale ci sarebbero quattro gatti, ivi compresi i parenti stretti e gli amici.
Là dove sostiene che i ragazzi che escono da X-Factor spariscono quasi subito, il Bollani non ha, però, del tutto torto – ma i talent in Italia, bisognerebbe ricordargli, mica sono solo X-Factor. Da Amici, finché non sono entrate le case discografiche che hanno mandato in fumo una macchina organizzativa che aveva sfornato nel tempo talenti su talenti, quasi il novanta per cento di chi è uscito ha trovato un lavoro nel mondo dello spettacolo, anche perché, varrebbe la pena di dirlo, cantare non significa solo fare il solista che sforna dischi, ma anche il corista, il musicista, l’autore di canzoni, l’interprete di show musicali, il cantante di musical, tutte professioni legali, almeno fino a quando ho controllato l’ultima volta, remunerate e perfettamente artistiche. Non è che riempire un teatro sia più facile che riempire un’arena – e, onestamente, da un soi-disant artista fa specie sentire discorsi su cifre e numeri. L’arte, grazie al Cielo, non è questione di milioni di dischi – è qualcosa di ben più complesso, e forse un musicista come Bollani non dovrebbe cadere in questo equivoco, visto che, a quanto mi risulta, non mi sembra d’aver visto ancora un suo disco primo in classifica. Almeno fino ad ora, magari domani si traveste da Lady Gaga e vedrai vedrai che successone.
Ma, poi, come in tutti i discorsi ben contraddittori, arriva subito l’eccezione: i talent fanno schifo, ma solo finché non sfornano i miei preferiti: ed ecco che Bollani non ce la fa proprio a smettere di fare classifiche. Sulla lavagna dei buoni, voilà i nomi di Marco Mengoni, Emma Marrone, Alessandra Amoroso. Sarebbe, però, il caso di deciderci: o i talent fanno male alla musica, oppure ogni tanto la indovinano, perché altrimenti il rischio è che tra i buoni ci vadano solo non quelli oggettivamente validi, ma quelli che solo ad un giudizio di parte lo appaiono. Marco Carta che vince Sanremo dovrebbe valere tanto quanto Marco Mengoni che partecipa alla stessa kermesse, oppure non ci siamo proprio, logicamente parlando.
O Amici e X-Factor fanno schifo entrambi a prescindere e allora tutti i cantanti da talent sono da osteggiare, oppure funzionano, anche perché, se dovessero sfornare ogni anno trenta Barbara Streisand o cinquecento Luciano Pavarotti, allora saremmo messi davvero male. Il mercato discografico non ha la capacità di assorbire numeri tali. Fossi in Bollani, mi accontenterei di numeri meno consistenti, anche perché, allora, guardando al successo discografico che ho avuto finora, sarei piuttosto depresso e finirei dallo psicologo dieci secondi netti dopo questo ragionamento.
Faccio sommessamente notare che Bollani ha dimenticato Noemi dal novero di quelli che “ce l’hanno fatta”. Chissà come ci sarà rimasta la poverina, con la quale, tra l’altro, il bravo pianista ha diviso il palco all’Arena Derthona Music Festival (le cronache ricordano entusiaste l’afflusso di “masse” osannanti) nel 2011, e poi quello del prestigiosissimo Premio Charlot all’Arena del Mare di Salerno nel 2016. Si vede che il bravo Bollani non se n’è accorto: Noemi sarà stata sul suo stesso palco, ma a sua insaputa.
Tra i cattivi secondo Bollani, invece, ecco il nome di Valerio Scanu, che sarà stato, immagino, felice per questo regalo di Natale anticipato (strano che non venga citato anche Marco Carta – in genere è l’altro esempio rituale in queste circostanze). Dice Bollani, per la precisione: “voglio vedere queste masse che si comprano il biglietto per andare a vedere Valerio Scanu!”. Mi rivolgerò per un attimo direttamente a lei, caro Bollani: si prenda una giornata libera e vada alla serata natalizia di Valerio, a Roma, all’Auditorium Parco della Musica, questo dicembre. Scoprirà (basta poco più di una googlata) che lo Scanu, che per inciso è diventato, sempre a sua insaputa, un personaggio televisivo nazionale, è ancora molto seguito. Certo nell’Auditorium non entrano milioni di spettatori, ma sono comunque sempre abbastanza, se li confrontiamo con, che ne so?, qualche concerto di musica jazz (che, beninteso, a me piace moltissimo, anche se nessuno la va ad ascoltare, e che considero, beninteso, sempre arte, a prescindere dai numeri che sposta). O dobbiamo pensare che un sold-out di Valerio a Roma conti meno di un sold-out di un concerto jazz sempre nello stesso teatro?
Ma Bollani non è pago: aggiunge che “su venti che hanno fatto X Factor o Amici 19 sono condannati a pagare per un bel po’ uno psicanalista”. Vale la pena di osservare che, a quanto mi risulta, l’unico vincitore di talent musicale che ha dichiarato che è andato dallo psicologo è il pur bravo Michele Bravi. Allora, delle due l’una: o Bollani inferisce da un solo caso una tendenza oppure è stato a suonare anche al Congresso Italiano di Psicologia (altro palco prestigiosissimo) e ha avuto informazioni di prima mano.
Poi, viene un’altra stoccata, stavolta diretta al Festival di Sanremo: Bollani lo considera un luogo dove appare, solo una volta all’anno, “un certo tipo di musica”, teledipendente, quella che lui chiama “[de]i cantanti da Festival di Sanremo, una minoranza etnica”. In questo caso Bollani conosce perfettamente ciò di cui parla, visto che, a quanto risulta dalle cronache, è stato ospite del festival nel 2013 (s’è anche lanciato in un bel medley di canzoni sanremasche), nonché in gara con Johnny Dorelli, che ha accompagnato al piano, mentre quest’ultimo interpretava (magistralmente) Meglio così nel 2007. E sicuramente nell’intervista Bollani si riferiva allo stesso Dorelli parlando di “minoranza etnica”, visto che quest’ultimo ha partecipato a nove edizioni della kermesse (1958, 1959, 1960, 1962, 1963, 1967, 1968, 1969 e, appunto, 2007).
Sul banco degli imputati finiscono anche le radio, che trasmettono, secondo Bollani, spesso pezzi di ex concorrenti di talent. Anche in questo caso, probabilmente, il grande pianista parla per sentito dire: per ascoltare Valerio Scanu alla radio bisogna pagare di tasca propria, per dirne una; ricordo che, qualche tempo fa, i fan di Valerio raggiunsero telefonicamente diverse emittenti per chiedere di ascoltare i suoi dischi e fu loro gentilmente risposto con pernacchioni (adesso che Scanu si autopubblica da indipendente, poi, penso che, dovesse ricapitare, ai suoi poveri sostenitori sarebbero recapitate direttamente teste di alce putrefatto a casa). Gli unici ex-talent ad essere trasmessi sono, guarda caso, sempre i soliti noti: Emma, Alessandra, Mengoni. Ma si vede che tutto ciò succede sempre all’insaputa di Bollani.
D’altronde, non è che, poverino, si debba tenere informato su tutto. Certo, direte voi: siccome stava per essere intervistato sulla musica contemporanea, magari un giro veloce tra le emittenti radio un pomeriggio (non solo focalizzandosi su Radio3, ecco) poteva pure farselo.
Bollani, d’altronde, fa quel che molti altri fanno in Italia così come nel mondo. Parla per sentito dire, lancia accuse e strali contro i suoi personali obiettivi, fa figli e figliastri non certo in nome dell’arte. Chissà perché, ad esempio, non ha niente da dire su Irene Grandi che pure è uscita da un talent (uno dei primi) e peraltro prettamente sanremasco (Sanremo Giovani del 1993). Sarà mica perché lui stesso collabora costantemente con la bella e brava cantante fiorentina?
Ma no, sicuramente non è per quello. E’ che anche la Grandi ha partecipato ad un talent, ma all’insaputa del suo socio.
15 commenti
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novembre 13, 2016 a 3:31 PM
Valeri@
Caro Rembò leggerti è sempre un gran piacere. Non posso che sottoscrivere tutto ciò che hai, come di consueto, espresso in modo magistrale. Il giorno in cui è uscito il famoso articolo, ho espresso pressoché gli stessi concetti in una lettera aperta al caro pianista che, però, non ho mai pubblicato fuori dal mio profilo FB. La copio qui si seguito, così se il signore dovesse inciampare nel tuo articolo, avrebbe modo di appurare che non sei il solo ad aver fatto le stesse considerazioni.
Caro signor Bollani,
personalmente non saprei nemmeno chi è se non l’avessi vista una volta suonare la pianola ad Edicola Fiore, episodio che non ha, peraltro, suscitato in me l’urgenza di approfondire la sua conoscenza.
Biglietti di concerti ne compro, di artisti che mi hanno conquistato s’intende, non è il suo caso, ma quello del da lei vituperato Scanu sì.
Credo, parlando di depressione post reality, abbia confuso, nella sua evidente superficialità e mancanza di informazione sul tema, il caso di Michele Bravi con quello del ben più noto e cinguettato Scanu.
Mi duole informarla che il suddetto, sebbene provato dalle innumerevoli difficoltà incontrate sul suo cammino e dal linciaggio becero a cui la mediocrità umana, per mezzo dell’anarchia del web, lo ha sottoposto, non ha mai abbassato la testa, né avuto la coda tra le gambe, né, tantomeno, è ricorso all’analisi, ma, ha sempre camminato a testa alta, rimboccandosi le maniche e continuando dritto per la sua strada e mai ha permesso, né permetterà a nessuno, nemmeno a maestri di vita autoproclamati come lei, pensi un po’, di impedirgli di fare ciò che ama, per cui è nato e che fa, a differenza di più acclamati e sponsorizzati colleghi, in modo eccelso.
Sicuramente non troverà la massa ai suoi concerti, come quella che accorre in gregge agli eventi dei tre da lei citati, ma, da quando il valore di un Artista si misura dalla quantità e non dalla qualità?
Se prima di sparare sentenze si informasse meglio, magari con sopralluoghi sul campo, eviterebbe di sparare una marea di stronzate e, chissà, potrebbe anche restare sorpreso da come il pregiudizio, i sentito dire ed i luoghi comuni possano mistificare la realtà.
Lo scopo principale della Musica è far provare emozioni. Ebbene, le dò questa notizia in conclusione, il vortice emotivo che il signor Valerio Scanu sa procurare all’anima di chi lo sa ascoltare lei, probabilmente, non lo proverà mai nella vita.
L’importante è avere… la bocca collegata ad un cervello funzionante 😎
Cari Saluti 👋🏻
Valeria
novembre 13, 2016 a 6:46 PM
elettraeggar
L’ha ribloggato su Elettraeggar's Blog.
novembre 13, 2016 a 7:25 PM
DieciDieci
Questo articolo è demodè…contiene troppe informazni corrette. Non sono più abituata a leggere testi scritti da gente informata sui fatti.
novembre 13, 2016 a 8:48 PM
patry78
” L ‘ arte grazie al Cielo non è questione di milioni di dischi ” e Bollani lo sa bene…ha fatto davvero una figuraccia! Grande Rembo’ è sempre un piacere leggerti . Sei uno spasso !
novembre 14, 2016 a 4:56 am
Lory
Qui da commentare c’è poco Bollani ha sbagliato bersaglio ha mirato uno con una voce spettacolare come quella di Scanu uno con un coraggio ecezzionale nel proporre sempre cose nuove come Scanu uno che giovanissimo si autoprodursi ho detto tutto!!!!!
novembre 14, 2016 a 8:38 am
francy73
pienamente d’accordo con quanto hai esposto e al nome di Noemi mi sento di aggiungere quello di Giusi Ferreri. p.s la trasmissione di Bollani va in onda su Rai 1 , poi chissà visto che ha fatto flop le altre 5 puntate magari le spostano sulla seconda rete.
novembre 23, 2016 a 4:19 PM
valeadams
Avevo inviato un commento giorni fa ma evidentemente non è andato a buon fine… Condivido in pieno la tua analisi caro Rembò! Difatti, il giorno in cui uscì il famoso articolo, avevo scritto più o meno le stesse cose (non con la tua stessa invidiabile capacità espressiva ahimè) sul mio profilo FB sotto forma di lettera aperta che, in realtà, è rimasta privata 🙂 Dopo averti letto ho deciso che era il caso di renderla pubblica così che, se il caro pianista dovesse inciampare nel tuo articolo, avrà modo di constatare che la tua opinione è ampiamente condivisa. Proprio oggi, tra l’altro, ho letto che ha rilasciato dichiarazioni che non fanno che avallare la mia opinione…
Caro signor Bollani, personalmente non saprei nemmeno chi è se non l’avessi vista una volta suonare la pianola ad Edicola Fiore, episodio che non ha, peraltro, suscitato in me l’urgenza di approfondire la sua conoscenza.
Biglietti di concerti ne compro, di artisti che mi hanno conquistato s’intende, non è il suo caso, ma quello del da lei vituperato Scanu sì.
Credo, parlando di depressione post reality, abbia confuso, nella sua evidente superficialità e mancanza di informazione sul tema, il caso di Michele Bravi con quello del ben più noto e cinguettato Scanu.
Mi duole informarla che il suddetto, sebbene provato dalle innumerevoli difficoltà incontrate sul suo cammino e dal linciaggio becero a cui la mediocrità umana, per mezzo dell’anarchia del web, lo ha sottoposto, non ha mai abbassato la testa, né avuto la coda tra le gambe, né, tantomeno, è ricorso all’analisi, ma, ha sempre camminato a testa alta, rimboccandosi le maniche e continuando dritto per la sua strada e mai ha permesso, né permetterà a nessuno, nemmeno a maestri di vita autoproclamati come lei, pensi un po’, di impedirgli di fare ciò che ama, per cui è nato e che fa, a differenza di più noti e sponsorizzati colleghi, in modo eccelso.
Sicuramente non troverà la massa ai suoi concerti come quella che accorre in gregge agli eventi dei tre da lei citati, ma da quando il valore di un Artista si misura dalla quantità e non dalla qualità? Se prima di sparare sentenze si informasse meglio, magari con sopralluoghi sul campo, eviterebbe di sparare una marea di stronzate e, chissà, potrebbe anche restare sorpreso da come il pregiudizio, i sentito dire ed i luoghi comuni possano mistificare la realtà.
Lo scopo principale della Musica è far provare emozioni. Ebbene, le dò questa notizia in conclusione, il vortice emotivo che il signor Valerio Scanu sa procurare all’anima di chi lo sa ascoltare lei, probabilmente, non lo proverà mai nella vita.
L’importante è avere… la bocca collegata ad un cervello funzionante!
Cari saluti.
novembre 23, 2016 a 5:17 PM
valeadams
Avevo inviato un commento giorni fa ma evidentemente non è andato a buon fine… Condivido in pieno la tua analisi caro Rembò! Difatti, il giorno in cui uscì il famoso articolo, avevo scritto più o meno le stesse cose (non con la tua stessa invidiabile capacità espressiva ahimè) sul mio profilo FB sotto forma di lettera aperta che, in realtà, è rimasta privata 🙂 Dopo averti letto ho deciso che era il caso di renderla pubblica, così che, se il caro pianista dovesse inciampare nel tuo articolo, avrà modo di constatare che la tua opinione è ampiamente condivisa. Proprio oggi, tra l’altro, ho letto che ha rilasciato dichiarazioni che non fanno che avallare le nostre idee…
Caro signor Bollani, personalmente non saprei nemmeno chi è se non l’avessi vista una volta suonare la pianola ad Edicola Fiore, episodio che non ha, peraltro, suscitato in me l’urgenza di approfondire la sua conoscenza.
Biglietti di concerti ne compro, di artisti che mi hanno conquistato s’intende, non è il suo caso, ma quello del da lei vituperato Scanu sì.
Credo, parlando di depressione post reality, abbia confuso, nella sua evidente superficialità e mancanza di informazione sul tema, il caso di Michele Bravi con quello del ben più noto e cinguettato Scanu.
Mi duole informarla che il suddetto, sebbene provato dalle innumerevoli difficoltà incontrate sul suo cammino e dal linciaggio becero a cui la mediocrità umana, per mezzo dell’anarchia del web, lo ha sottoposto, non ha mai abbassato la testa, né avuto la coda tra le gambe, né, tantomeno, è ricorso all’analisi, ma, ha sempre camminato a testa alta, rimboccandosi le maniche e continuando dritto per la sua strada e mai ha permesso, né permetterà a nessuno, nemmeno a maestri di vita autoproclamati come lei, pensi un po’, di impedirgli di fare ciò che ama, per cui è nato e che fa, a differenza di più noti e sponsorizzati colleghi, in modo eccelso.
Sicuramente non troverà la massa ai suoi concerti come quella che accorre in gregge agli eventi dei tre da lei citati, ma da quando il valore di un Artista si misura dalla quantità e non dalla qualità? Se prima di sparare sentenze si informasse meglio, magari con sopralluoghi sul campo, eviterebbe di sparare una marea di stronzate e, chissà, potrebbe anche restare sorpreso da come il pregiudizio, i sentito dire ed i luoghi comuni possano mistificare la realtà.
Lo scopo principale della Musica è far provare emozioni. Ebbene, le dò questa notizia in conclusione, il vortice emotivo che il signor Valerio Scanu sa procurare all’anima di chi lo sa ascoltare lei, probabilmente, non lo proverà mai nella vita.
L’importante è avere… la bocca collegata ad un cervello funzionante!
Cari saluti.
dicembre 2, 2016 a 8:03 PM
angela
Quando a suo tempo lessi le parole di Bollani, rimasi di stucco. Uno del suo calibro, della sua esperienza, della sua età, lasciarsi andare come un signor nessuno qualsiasi, con parole e ragionamenti inaccettabili. In questo caso (ma anche in altri campi….) non mi stupisco più di nulla. Cattiveria, maleducazione, livore, falsità, pregiudizi hanno preso il sopravvento su ben altri valori . E Bollani ha solo fatto una gran brutta figura. Grazie Rembò, alla prossima.
aprile 18, 2017 a 10:57 PM
Anonimo
AMICI mi ha dato la possibilità, dopo tanti anni di piano bar (avevo 11 anni e mio padre si caricava decine di kg di strumentazioni sulle spalle per farmi mettere in tasca qualche soldo e per farmi fare quello che mi faceva star bene), dopo “Canzoni sotto l’albero” e dopo la vittoria a “Bravo Bravissimo”, di arrivare al grande pubblico. È stata una grande scuola sotto ogni punto di vista, un’esperienza unica che porterò sempre nel cuore e dove ho potuto confrontarmi con grandi professionisti, “coach” preparati, competenti che erano lì accanto a me a guidarmi, a formarmi a 360 gradi nella recitazione, nel canto, nel ballo. Solo per citare alcuni nomi: Peppe Vessicchio, Luca Jurman, Gabriella Scalise, Fabrizio Palma, Grazia De Michele, Pino Perris, Fioretta Mari, Steve Lachance ecc. I bei tempi dove il rispetto e l’educazione erano alla base, dove si studiava veramente e si chiacchierava poco e mi dispiace troppo che i nuovi allievi non godano più di questa grande opportunità ma siano solo numeri allo sbaraglio di un programma di cui non sono più i protagonisti. Molti hanno scritto che sputo nel piatto dove ho mangiato e, quindi, puntualizzo: devo la mia grande popolarità al talent e a Maria ma essere schiavo a vita per riconoscenza, anche no. Dopo Amici nessuno mi ha regalato nulla, mi sono rimboccato le maniche e ho dovuto lottare con sudore e sacrifico anche contro Maria stessa per poter dire e scrivere: oggi sono ancora qui dopo 8 anni nel pieno della mia attività di cantautore, musicista e produttore discografico con la mia Natyloveyou.
Ho letto tanti post a difesa del programma e ci sta, ma cerchiamo di essere realisti e meno ipocriti perché sappiamo bene tutti che se non entri nelle grazie giuste l’anno dopo SEI FINITO!!! È ormai un circolo vizioso: c’è chi sale e chi scende dal carro … raccogli e prendi tutto ciò che Amici ti può dare, e ti da tanto, ma poi sei tu artefice del tuo destino … del tuo futuro da artista e da essere umano… perché finito il programma non c’è più spazio per te. Abbiate un po’ di dignità e di coerenza, capisco che avere il coraggio di esporsi con veridicità non è da tutti, capisco che basta uno schiocco di dita della De Filippi o di qualcuno dei suoi per ritrovarvi per strada ma non lasciate passare il messaggio che Amici è l’opportunità della vita, che ti cambia la vita per sempre, la scuola dove i tuoi sogni diventano realtà perché a mezzanotte la carrozza diventa zucca e ti ritrovi con la scarpetta di cristallo che non potrai più indossare non appena i riflettori su di te si saranno spenti e… avanti il prossimo!
Ps: Non voglio essere al posto di nessuno, né invidio qualcuno perché la mia libertà non ha prezzo… se oggi voglio pubblicare un album lo faccio e se non voglio me ne vado in vacanza, sono pronto a vivermi ogni tipo di esperienza televisiva e non, libero di esprimermi come cantante, ballerino, attore, conduttore, imitatore e ben venga tutto ciò che possa arricchirmi. Io non ho padroni.
Per concludere l’unica Maria, Regina e Immacolata non sta in via Tiburtina…
Valerio
luglio 11, 2017 a 4:59 am
Anonimo
Ah ma perche’, Allevi fa musica classica? A me pare pop del piu’ becero
dicembre 23, 2017 a 12:02 am
Anonimo
una volta qua scrivevi più spesso e soprattutto di Valerio… Dove sei finito?
aprile 24, 2018 a 9:55 PM
perricominciare
Caro Anonimo,
purtroppo non ho più il tempo di una volta, ma tornerò per la tua gioia.
saluti, Rembò/ Lewis C.
giugno 18, 2020 a 6:12 PM
Anonimo
Per favore, scrivine uno come recensione al concerto di Natale 2019.
giugno 29, 2020 a 1:09 PM
perricominciare
caro Anonimo,
ti ringrazio, ma purtroppo non ho più il tempo che avevo per seguire questo “blog”. Un giorno tornerò e farò tutte le recensioni che giustamente pretendi da me.
saluti, Rembò/ Lewis C.