Altro pezzo difficile, anzi difficilissimo, di grandissima presa, però, “Sono qui per te” è un inno all’amore, per il quale chi canta si sente pronto. Giocato, come spesso accade alle canzoni affidate al talento di Valerio Scanu, su continui saliscendi della voce, che parte dal basso corposo per arrivare all’acuto insistito, questo brano ha una struttura musicale complessa (che pure resta nella memoria), da canzone internazionale, adattissima alle radio, anche se, al solito, piuttosto snobbata.

L’inizio è tutto affidato al pianoforte, al quale si avvicina col suo meravigliosamente gentile pianissimo la voce di Valerio, con qualche secondo di ritardo: il momento della riflessione, profonda e matura, che nel testo avviene di notte, fa da contraltare al successivo momento della esplosione, stavolta collegato ad una “nuova alba/ che mi guida verso la sua giusta via”.

Dunque, a differenza di quanto spesso critici poco accorti notano, non si tratta solo di ammirazione narcisistica per il proprio talento e la propria innata capacità di salire e scendere sulle scale cromatiche con la stessa facilità con cui qualcun altro potrebbe fare le scale di un condominio, senza nemmeno far sentire il fiatone, ma piuttosto di una dicotomia narrativa che si riflette nel testo tra la paura (“quando non riesco ad avvicinarti”) e la gioia incontenibile, che addirittura porta a raccogliere tra le braccia una nuvola, “col cuore in gola”, in una unica tensione verso l’alto, verso il cielo.

E in questo “volo distante”, che ruba al tempo “un istante che, che rimane per sempre”, sta la forza magica di un pezzo che coglie, con grande delicatezza e pure con tutta l’energia che le si addice, l’umbratilità di Valerio (“sai, fidarmi non è stato facile:/ sinceramente ti voglio credere”), la sua decisione (“oggi ho voglia di vivere/ una storia importante”), la sua ansia di crescere (“la gioia di crescere/ un’amore più grande”).

Ecco perché, come qualche volta, anzi raramente mi accade, subisco il fascino implosivo/ esplosivo di questo breve pezzo, che è, comunque, tanto ricco di sottile magia.